Si laurea mio nipote e, dopo la cerimonia, veniamo invitati in questa Birreria, vicino al Policlinico di Borgo Roma dove c’è anche l’Università di Medicina.
L’ambiente è ricavato in un capannone adiacente il resto della zona industriale a sud di Verona. Fuori dice poco, dentro però è arredato in modo simpatico, con una commistione tra il legno e il metallo scuro. Spiccano dei lampadari particolari che scendono dal soffitto a volta, appesi a lunghi fili. E risaltano anche i grossi tubi neri di metallo che distribuiscono aria climatizzata.
I camerieri e le cameriere sono in divisa blu e bordeaux, carini (soprattutto qualche cameriera), quasi tutti balcanici, gentili e premurosi.
Io mi faccio portare una Paulaner rossa da 0,40. Sul tavolo stazionano bottiglie di acqua gasata e non. Buona la Paulaner, la conoscevo, ogni tanto la compro anch'io.
Arriva la prima portata che consiste in patatine fritte, olive all’ascolana (fritte, naturalmente), pollo fritto e crocchette di patate, pure fritte (da supermercato). Ciotoline in ceramica piene di maionese.
Il colesterolo che si è insinuato dentro di me, sogghigna malevolo.
Io lo avviso che la pacchia dura solo il tempo di quel pranzo (è una forma di autodifesa, perché poi si sa che non è vero )...
Tutto buono, patatine da stadio (cioè buone come quelle dello stadio ), solo le crocchette di pollo hanno un gusto un po’ così. Quantità enormi.
Assieme ai miei cognati siamo gli unici... ehm... diciamo... adulti stagionati?... Siamo circondati dai figli, dai morosi e dalle morose, dagli amici universitari.
Così, tra un “dotoooore, dotoooore, do-to-re-dal-bu-so-del-c...” e l’altro, arriva la seconda portata: sono degli spicchi di pizza bianca, rossa e col rosmarino, adagiati su un letto di salumi, speck, soppressa, cotto, coppa, bondola. Io mi limito allo speck, depauperato del grassetto, e alla coppa piuttosto magra. Qualità non eccelsa, ma buoni, mangiabili. Ottime le pizze. Il cibo viene portato in grossi vassoioni e ce ne serviamo a volontà.
Chi ha voluto aggiungere altra birra, lo ha fatto.
Bagni belli puliti. Il servizio è stato ottimale, anche perché di lunedì a mezzogiorno c’eravamo solo noi; non abbiamo aspettato che il giusto, tra una chiacchiera e l’altra.
La terza portata è risotto all’amarone, col radicchio rosso e la salsiccia. Molto molto buono, cottura perfetta, ben mantecato, anche se la qualità di riso era probabilmente da semplice vialone nano. Le porzioni erano assai ridotte, ma poi sono passati per il bis, e quindi il piatto è diventato “normale”.
Quarta portata: taglieri con piadina al prosciutto cotto e formaggio, tagliata a spicchi. Calda, piacevole da mangiare anche questa. Il prosciutto, si sentiva, non granchè.
Quinta portata, pizze a volontà di tanti generi, ugualmente tagliata a spicchi. Buone anche queste, cotte perfettamente, belle calde, con bordo altino e soffice... solo che ormai la roba introdotta era tanta e quindi ho assaggiato solo un paio di spicchietti di margherita.
Il pranzo è stato offerto, mia cognata mi ha detto che ha speso forfetariamente 15 euro a testa. Direi onestissimo, soprattutto per la quantità. Ma anche la qualità dei carboidrati non era male, meno alta quella dei salumi e dei fritti.
Sono incerto tra il tre e il quattro. Per difficoltà culinarie ridotte propendo più per il tre. Ma direi che comunque il giudizio in cappelli equivale all’aggettivo a fianco: per occasioni del genere è un posto veramente da consigliare.
Consigliato!
[zingaraia]
19/10/2011