Un sabato sera buio e sotto la pioggia, cinema pieno di gente, in giro il nulla.
Una capatina in un bel ristorante è proprio quello che ci vuole, anche se ormai sono le nove di sera.
Facciamo un breve excursus di tutti i locali papabili, escludendo a priori il centro, causa pioggia.
Finalmente la grande illuminazione: l'Antico Borgo.
Memore di un consiglio del gestore, che mi aveva suggerito di passare di sera per un piatto speciale, sono ben felice di consigliare a Raingirl il posto.
I suoi occhi si illuminano di felicità, ma del resto lì è così, un servizio piacevolmente alla mano, l'ambiente sempre accogliente e soprattutto quel "timbro" che hanno i piatti, qualcosa che scivola tra i sapori da osteria, gli spazi mediterranei, i profumi della tradizione e dell'eleganza.
Veniamo accolti sulla soglia da Claudio con un gran sorriso e subito, entrati al calduccio, la nostra serata prende una piega migliore.
Veniamo fatti accomodare in un bel tavolino da due e subito ci vengono portati dei grissini e l'acqua (ne berremo tre nel corso della serata).
Passa Claudio, ci sorride e sfodera subito la prima domanda: "Ti piace il tartufo?".
E questa fatidica richiesta rappresenta l'inizio del nostro antipastino.
Una comune tazzina da caffè, certo, solo che, guardando dentro, non troviamo la solita bevanda scura, ma una sublime "neve" di parmigiano reggiano montato con spolverata di profumatissimi tartufi.
Che delizia!
Intanto, sommerso dai nostri complimenti, Claudio ci elenca i primi.
Io opto per i decantati gnocchi di zucca con parmigiano e julienne di (credo) pancetta, mentre Raingirl si orienta verso una sorta di amatriciana rielaborata.
I piatti arrivano dopo poco, squisiti nel sapore e nell'odore, come al solito.
Da notare è che (per me fortunatamente) il parmigiano lo mettono già su quasi tutti i primi piatti.
Mi è anche capitato di vedere piatti tornare indietro e potrebbe forse superficialmente sembrare una sorta di abitudine esagerata, ma io sono totalmente a favore di questa loro politica, anche perchè è mossa dalla voglia di fare sentire il cliente a casa propria, in un certo senso.
Finite queste squisite portate, pieni per la buona quantità di cibo, passiamo direttamente al dolce.
Per me il classico e sempre vincente budino di latte di mandorla con Chartreuse, mentre per Raingirl il mascarpone fresco, bello, giallo e libidinoso (ecco le vere cose che fanno felice una donna ).
Due caffè e due assaggini di un'ottima torta al cioccolato "simil sacher", con marmellata in mezzo che la rende a mio avviso molto più buona e rustica.
Il conto totale, che va oltre l'onesto, è di appena 20 euro a persona.
Come al solito, straconsigliatissimo, i ragazzi sanno come fare tornare i clienti.
Imperdibile!!!
[golosona]
18/10/2010